L'Impresa rigenerata è il risultato dell'operazione di acquisto di una società realizzato dai dipendenti dell'impresa stessa, detta employee buyout oppure workers buyout. Un'operazione simile realizzata invece dalla dirigenza, prende il nome di management buyout (MBO).
È una tipologia di operazione diffusa soprattutto negli Stati Uniti, dove è nata e si è diffusa attraverso l'intervento dei fondi pensione ed il ricorso ad un Employee Stock Ownership Plan (ESOP).
I lavoratori, al fine di crearsi un'alternativa occupazionale e di salvaguardare il know-how acquisito, si riuniscono in cooperativa e si propongono di prendere in affitto o acquisire l'azienda dal liquidatore o dal curatore fallimentare, a volte anche dal datore di lavoro stesso. Per farlo utilizzano propri risparmi e l'indennità di mobilità, se l'INPS riconosce la possibilità di erogare l'anticipo dell'indennità stessa per destinarla alla capitalizzazione da parte dei soci[1].
In Italia, il primo caso di impresa rigenerata risale al 1978 con l'acquisizione da parte dei lavoratori del quotidiano Il Telegrafo (oggi Il Tirreno).
Nel 1981, il Ministro dell'Industria Giovanni Marcora, a seguito di una crisi che riguardò alcuni stabilimenti della Richard Ginori, annunciò la presentazione di un progetto che regolava e facilitava questo tipo di imprese. A causa delle varie crisi di Governo e della morte di Marcora, la legge fu approvata nel 1985 (Legge 49/85) e venne chiamata Legge Marcora.
Dalla sua nascita al 2018 sono state create 220 workers buyout.[2]